Nota dell'autrice:
Questa ff nasce come un esperimento narrativo e stilistico….naaaaa ma che dico…nasce invece dalla voglia di far coincidere presente e passato…e come ho detto ad Alex…pensare che queste due dimensioni temporali sono unite…un tutt’uno, come dire che Oscar sono sempre qui, nella nostra nostalgia, e lì nella fantasia dei nostri ricordi…
Tutto qui… ^_^
Lo Specchio Addormentato
III° parte
 
 
La scogliera era ripida…la strada pericolosa…ma alla donna non importava…continuava a spingere al limite quella vecchia Renault bianca…
Ad ogni curva sembrava che dovesse precipitare…invece la donna riusciva a mantenere sempre il controllo del mezza…guidava con rabbia…voleva arrivare al più presto possibile a destinazione.
L’allevamento sapeva essere in cima alla scogliera, in un piccolo altipiano…il paesaggio era violento e aspro…le piaceva la Corsica…rispecchiava il suo stato d’animo inquieto e fiero…
I capelli biondi volavano al vento…le mani sottili stringevano il volante…cercava di trasformare in rabbia ..la nostalgia che la invadeva…
La strada in salita finì…era arrivata…si trovò subito nell’allevamento…cercava un cavallo…tutto per colpa tua…se non te ne fossi andato…non sarei qui…
La donna cercava un cavallo ben preciso…era per la gara di cross-country…doveva essere resistente e potente, ma allo stesso tempo agile…non sarebbe stato facile trovarlo..ma aveva saputo che in quello sperduto allevamento della Corsica, c’erano cavalli straordinari…
La donna scese dalla macchina…sembrava tutto deserto…qualche cavallo in un recinto …
“Ehi…c’è qualcuno?”
Si guardava attorno…aspettando una risposta…poi dietro l’angolo di una casupola…vide una testolina di riccioli rossicci spuntare e due profondi occhi verdi che la fissavano…
Era un bambino…i bambini le piacevano…ma da lontano e per poco tempo…era diverso con i suoi allievi…dei bambini non sopportava il loro sguardo sincero e spietato…a loro non si poteva nascondere nulla.. e quel bambino la stava esaminando…lo sentiva…sentiva i suoi occhi…assomigliano…a…
Si scosse…e chiese al bambino…” ci sei solo tu?”
Il bambino uscì fuori dal suo angolino di osservazione…si avvicinò alla bella signora bionda ed elegante…non le arrivava neanche alla vita…era secco come un chiodo ma aveva tutti i muscoletti nervosi in evidenza…scommetto che lavora anche lui…
La donna si tolse gli occhiali da sole e li ripose nel taschino della camicia…due occhi azzurri come il cielo e freddi come il ghiaccio si incontrarono con quelli del bambino…non aveva paura…anzi…
Il bambino con la voce più seria di cui era capace…le parlò da ometto quale si sentiva…
“Sì…i miei genitori torneranno presto…tu sei la signora di Parigi…sei qui per il cavallo…”
Le prese la mano…la donna non si aspettò quel contatto…
“Vieni…ti mostrerò quello che cerchi”
La scena era quanto meno buffa e inattesa…lei era trascinata da un bimbo a vedere dei cavalli…lui le sorrideva…ecco…ha capito tutto…di me…lui rassicurava lei…
Furono due ore allegre…il bambino di cavalli ne sapeva eccome e le mostrò immediatamente quello che cercava…un esemplare magnifico…purtroppo non era del tutto domato…ci penserà lui…per un attimo aveva dimenticato…invece…non più…la riassalì la rabbia…non appena furono tornati i genitori concluse la vendita e decise di ripartire il giorno dopo con il primo traghetto…

Andrè venne accolto quella notte come fosse un fratello a lungo atteso…si sentì protetto dopo molto tempo…riuscì a riposare e a non fare incubi…ma la mattina l’iquietudine lo riavvolse di nuovo nel suo manto lugubre…
Nella stanzetta che gli aveva dato…non c’era molta luce…ormai al buio si era abituato…anzi sarebbe stato il compagno di tutta la sua vita…sentì il passo pesante ed il fruscio del saio di un monaco…erano francescani…
“Andrè…sei sveglio?…”
Andrè era seduto sul letto…quella mattina più di altre aveva difficoltà a distinguere le immagini..ma quella voce non la riconosceva..non gli pareva che fosse una di quei frati che lo accolsero la notte passata…
“Sì  fratello…”
“Andrè…mi hanno detto il tuo nome…io sono Gandalf…il più anziano…e come te…ho problemi agli occhi…”
“Ma come avete fatto….”
“Me lo hanno riferito…”
Parlarono a lungo…Andrè sentiva un calore particolare…stentava a definirlo…Gandalf era vecchio, di origine svizzera, era in Francia da quasi tutta la sua vita…era saggio…ed anche se non vedeva ...per il suo cuore non c’erano segreti…
Andrè cercò di rimanere evasivo…anche se Gandalf non risultò mai indiscreto…il vecchio non ne aveva bisogno…
“Fratello Gandalf…ho abusato fin troppo della vostra ospitalità…ora devo ripartire…”
“Andrè…ragazzo mio…partire?…no tu fuggi…e non ti serve a nulla…anche se andrai dall’altra parte del mondo…lei ti seguirà…perché è dentro di te…”
quelle parole…furono come la lama del sole che squarcia il buio…Andrè cominciò a piangere..le sue difese erano cadute…non riusciva più a trattenere tutto il suo dolore…
“Cosa devo fare?”
“Andrè farai un patto”
“Cosa?”
“Sì…un patto…noi ti accoglieremo qui per tutto il tempo..che sarà necessario per curarti il corpo…una volta guarito andrai sulla costa e cercherai qualcuno che ci dia una mano…come sai siamo tutti un  po’ avanti con l’età…e poi tu dovrai tornare…da dove sei venuto..dovrai curare il tuo cuore ed il suo…”
Andrè era stupito…passarono alcuni minuti….non sapeva che pensare …curarmi…impossibile…sono condannato alla cecità…ma se…dicesse il vero?…forse potrei tornare…da lei…rivederla…
“Accetto”
 

Nota: Gandalf in onore dello straordinario personaggio del “Signore degli Anelli”.
 

  Fine 3° parte
                                                                                                                                   Mik

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